Gli Assegni familiari sono una prestazione economica a sostegno delle famiglie di alcune categorie di lavoratori:
che lavorano in Italia;
con reddito complessivo inferiore ai limiti stabiliti annualmente dalla legge.
A differenza dell’Assegno per il Nucleo Familiare, rivolto ai lavoratori dipendenti, gli Assegni familiari sono erogati per ogni familiare vivente a carico.
A chi è rivolto
coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
piccoli coltivatori diretti;
titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
Come funziona e quanto spetta
Gli Assegni familiari vengono corrisposti direttamente dall’INPS e spettano per ogni familiare vivente a carico.
È considerato vivente a carico il familiare che abbia redditi personali non superiori a un determinato importo mensile stabilito dalla legge e rivalutato annualmente.
Ogni anno l’INPS pubblica in una circolare i limiti di reddito riferiti sia al nucleo, sia ai beneficiari (circolare INPS 14 marzo 2023, n. 28):
superata una prima fascia di reddito, ne conseguirà la riduzione del versamento degli Assegni familiari;
superata anche la seconda fascia di reddito, si verificherà la cessazione dell’erogazione degli Assegni familiari.
L’Assegno è pari a:
8,18 euro mensili ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri, per i figli ed equiparati;
10,21 euro mensili ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti, per il coniuge/parte di unione civile, i figli ed equiparati;
1,21 euro mensili ai piccoli coltivatori diretti, per i genitori ed equiparati.
Se la domanda viene presentata dopo l'insorgenza del diritto, gli arretrati spettanti vengono corrisposti nel limite massimo dei cinque anni precedenti (prescrizione quinquennale).